VITERBO E LE SUE FRAZIONI: ALLA SCOPERTA DI TESORI NASCOSTI
Il territorio di Viterbo si estende ben oltre il centro storico, abbracciando un mosaico di frazioni che custodiscono tesori archeologici, architettonici e paesaggistici di straordinario valore. Questi piccoli gioielli, spesso trascurati dai circuiti turistici tradizionali, rivelano l'anima più autentica della Tuscia e offrono al viaggiatore attento scoperte sorprendenti.
Bagnaia rappresenta il fiore all'occhiello delle frazioni viterbesi, dominata dalla magnificenza di Villa Lante, uno dei più raffinati esempi di giardino rinascimentale italiano. Progettata dal Vignola nel XVI secolo per i cardinali Gambara e Montalto, la villa è un capolavoro di architettura paesaggistica dove l'acqua è protagonista assoluta attraverso fontane, cascate e giochi scenografici. Il borgo medievale di Bagnaia, con le sue stradine lastricate e le case in peperino, conserva intatto il fascino di un tempo.
San Martino al Cimino svela la sua origine cistercense attraverso l'imponente Abbazia fondata nel 1150, uno dei più importanti complessi monastici del Lazio. Il borgo, ricostruito nel XVII secolo da Papa Innocenzo X come città ideale, presenta una pianta urbanistica unica a scacchiera con al centro la suggestiva Piazza della Fontana. I boschi circostanti dei Monti Cimini offrono percorsi naturalistici di rara bellezza, mentre il Palazzo Doria Pamphilj testimonia il prestigio nobiliare della frazione.
Queste due perle del territorio viterbese rappresentano esempi emblematici di come la Tuscia sappia coniugare arte, storia e natura in un equilibrio perfetto. Bagnaia con la sua raffinatezza rinascimentale e San Martino con la sua spiritualità monastica offrono al visitatore esperienze complementari ma ugualmente intense, testimoniando la ricchezza culturale di un territorio che continua a stupire per la varietà e la qualità del suo patrimonio storico-artistico.